Fondo Kyoto: agevolazioni all'occupazione dei giovani nella Green Economy

    Il Fondo Kyoto è un fondo rotativo per il finanziamento delle misure di riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra, finalizzate all'attuazione del Protocollo di Kyoto che l' art. 57 del DL 83/2012 ha destinato a misure di sostegno dell'occupazione giovanile nella green economy.In sostanza, il Fondo Kyoto deve poter favorire:

    • l'aumento dell’occupazione nei settori delle energie rinnovabili e della tutela del territorio (protezione del territorio e prevenzione del rischio idrogeologico e sismico; della ricerca, sviluppo e produzione di biocarburanti, di tecnologie nel «solare» termico, a concentrazione, termo-dinamico, fotovoltaico; delle biomasse, nel biogas e nella geotermia; dell’efficienza energetica e della valorizzazione di prodotti, processi produttivi od organizzativi o servizi che, rispetto alle alternative disponibili, comportino una riduzione dell’inquinamento e dell’uso delle risorse nell’arco dell’intero ciclo di vita);
    • l’innovazione di prodotto e di processo;
    • l’attivazione di nuovi investimenti privati;
    • l’apertura di nuovi mercati e l’ampliamento di mercati esistenti;
    • le ricadute positive indirette delle attività sul tessuto produttivo locale;
    • la protezione e la messa in sicurezza del territorio;
    • l’incremento dell’efficienza energetica negli usi finali dell’energia.

    Con la circolare n. 5505 del 18 dicembre 2012, pubblicata in G.U. il 25 gennaio 2013, il Ministero dell’Ambiente, di concerto con quello dello Sviluppo economico e con Cassa Depositi e Prestiti, ha disciplinato i presupposti istruttori e il regime di garanzie da prestare per la concessione di finanziamenti agevolati. In estrema sintesi, i nove capitoli ella circolare disciplinano:1. le finalità del fondo e le risorse stanziate.Il fondo eroga finanziamenti a tasso agevolato alle imprese (sia individuali che societarie), ai loro consorzi e a quelle che hanno stipulato contratti di rete che assumano personale di età inferiore ai 35 anni (se vi sono più di tre assunzioni, almeno un terzo dei neoassunti deve essere laureato ed avere meno di 28 anni) per progetti e interventi nei settori precedentemente elencati.Inizialmente alla concessione dei finanziamenti viene assegnato un ammontare di risorse pari a 460 milioni di euro, tripartiti in progetti di investimento presentati dalle imprese (380 mln), da Srls (10 mln) e da interventi di ambientalizzazione e riqualificazione ricompresi nell’area definita del SIN di Taranto (70 mln).La procedura di attribuzione dei benefici erariali, “valutativa di tipo comparativo”, avrà quale esito finale la definizione di tre graduatorie di merito, una per ciascun plafond di riferimento;2. i settori di intervento e i soggetti beneficiari.In merito ai secondi (già elencati nel punto precedente), la Circolare precisa che all’atto della presentazione della domanda, le imprese devono possedere determinati requisiti soggettivi, ivi specificatamente elencati (essere già iscritte nel registro delle imprese; trovarsi in regime di contabilità ordinaria, nel pieno e libero esercizio dei propri diritti e non sottoposti a procedure concorsuali né ad amministrazione controllata; aver depositato presso il registro delle imprese, limitatamente ai soggetti obbligati, almeno due bilanci su base annuale).Quanto ai settori d’intervento, la Circolare elenca gli stessi, già individuati dal cit. art. 57 del DL n. 83/12, specificando anche un ordine interno di priorità ad alcuni di essi e le caratteristiche di innovatività che i progetti di ricerca devono prevedere;3. le condizioni minime per l’accesso al finanziamento agevolato.Si è fatto cenno al fatto che, per poter accedere al finanziamento agevolato, le imprese devono assumere almeno tre giovani a tempo indeterminato (il numero minimo per Srls, PMI ed ESCO è di una unità): per ogni singola impresa richiedente, le nuove assunzioni devono essere aggiuntive rispetto alla media totale degli addetti degli ultimi dodici mesi.Inoltre sono previste come condizioni imprescindibili aggiuntive:

    • soglie minime di investimento (1 milione di euro per le imprese, 500.000 € per le PMI e le ESCO, 200.000 € per le Srls)
    • quota massima di cofinanziamento, espressa in percentuale sul costo complessivo delle spese ammissibili (60% per i progetti diversi da quelli presentati da PMI, ESCO e Srls, a cui spetta invece il 75%)
    • punteggio minimo nelle procedure di valutazione .

    4. le spese ammissibili, il tasso di interesse, le caratteristiche del finanziamento e il sistema delle cumulabilità.I costi ammissibili, direttamente connessi alla realizzazione del progetto proposto, sono quelli relativi alle spese per gli investimenti materiali, per servizi e consulenze (con un massimo del 15%) e generali (fino al 10%), e ai costi del personale e a quelli relativi all’adeguamento alla normativa antisismica.Il saggio d’interesse applicato nell’erogazione dei finanziamenti è pari allo 0,5% annuo nominale, che scende allo 0,25% per i progetti di investimento presentati da ESCO, dalle Srls e dagli affidatari di contratti di disponibilità.I finanziamenti sono a tasso fisso, non durano più di 6 anni (che sale fino a 120 mesi per le ESCO, le Srls e gli affidatari dei contratti di disponibilità), prevedono rate costanti e un rimborso tramite RID.I benefici previsti dalle singole normative comunitarie, nazionali e regionali sono cumulabili “fino al raggiungimento della quota massima dell’aiuto di Stato consentito” (soglia “de minimis”), che in ogni caso non può superare il 200.000 € nell’arco di tre anni, e la cui intensità viene determinata anche sulla base del tasso di interesse agevolato.In merito alla cumulabilità con gli specifici incentivi in materia di produzione di energia ed efficienza energetica, è prevista la cumulabilità con gli incentivi dal “conto termico”, dal “conto energia”, dal DM 6 luglio 2012;5. la domanda di ammissione all’agevolazione Da presentare entro il 26 aprile 2013 – deve essere redatta sulla base del modello allegato alla Circolare stessa (All. A); accompagnata dalle dichiarazioni attestanti:

    1. l’insussistenza delle condizioni di esclusione (All. B);
    2. gli aiuti “de minimis” eventualmente ricevuti (All. C);
    3. la regolarità e il rispetto delle disposizioni di cui al DPCM 23/05/07 (All. D);
    4. la garanzia provvisoria, che può essere costituita, a scelta del proponente, mediante fidejussione bancaria o polizza rilasciata da società di intermediazione finanziaria.

    Alla domanda deve essere allegata una scheda sintetica del progetto (All. E) (quest’ultimo deve essere redatto utilizzando il modello di cui all’ALL. F); dichiarazioni bancarie; i bilanci dell’impresa, in modo diversificato a seconda della tipologia di beneficiario di volta in volta considerato; il contratto di rete o quello di disponibilità, nel caso in cui siano stati stipulati;6. la procedura di ammissione al finanziamento Effettuata dal SEC (direzione generale per lo Sviluppo sostenibile, l’Energia e il Clima del MATTM) e articolata in quattro fase istruttorie che vanno dalla verifica formale della domanda, anche nel possesso dei requisiti richiesti, alla definizione delle graduatorie e alla concessione del finanziamento.7. i criteri di valutazione delle domande I criteri individuati sono tre, ognuno specificato e corredato da formule da utilizzare in sede di valutazione:

    • capacità di attrarre e mobilitare risorse aggiuntive rispetto a quelle erogate dal fondo rotativo di Kyoto;
    • capacità di creare occupazione;
    • qualità dell’intervento in relazione alle specificità del progetto.

    8. la gestione dei progetti ammessi al finanziamento agevolato.La Circolare specifica analiticamente le fasi successive all’ammissione al finanziamento agevolato.9. La variazione, i controlli e il recupero delle somme.La circolare disciplina infine i casi di variazione in corso d'opera del progetto, nonché le attività di controllo e recupero delle somme qualora i soggetti beneficiari non rispettino le modalità di utilizzo degli stessi o non conducano il progetto come dichiarato. Per maggiori informazioni: http://portalecdp.cassaddpp.it/cdp/Areagenerale/FondoKyoto/index.htmFonte: quotidiano Ipsoa